FABIO ZUCCHERI
Fabio era un ragazzo di vent’anni, nato in un paese della bassa friulana di poco più di mille abitanti (San Vito al Torre), che appassionato di calcio sognava di entrare prepotentemente in quel mondo. Mondo che già aveva visto papà e zii frequentare a ottimi livelli.
Fabio fu portiere del Cesena delle squadre Giovanissimi Nazionali nella stagione 2009/2010 e degli Allievi Regionali nella stagione 2010/2011.
Purtroppo, come gli zii, oltre alla passione per il calcio, Fabio ereditò una grave malformazione cardiaca che lo stroncò a soli 20 anni, in campo sportivo, mentre si allenava nell’agosto del 2015.
Fabio Zuccheri stava sostenendo il primo allenamento della stagione, nel suo ruolo di portiere. Il primo con la maglia del Sevegliano, squadra che milita nel campionato di Promozione. Ma dopo appena un giro di corsa di campo, per il riscaldamento, si accasciò a terra, stroncato da un malore. Compagni e preparatore dei portieri capirono la gravità della situazione e si precipitarono a soccorrerlo. Tentarono a lungo di rianimarlo, in attesa dell'arrivo dei sanitari del 118. Fu tutto inutile. Il giovane cuore di Fabio smise di battere. E ai sanitari non restò che constatarne il decesso.
La famiglia fu colpita in passato dallo stesso tipo di lutto. Tragica ironia del destino, i due zii paterni erano deceduti alcuni anni fa in circostanze simili. Lo zio Fulvio Zuccheri, ex giocatore di serie A e allenatore, difensore e centrocampista tra le altre di Udinese, Bologna e Cesena, era morto l'8 ottobre 2007, a 49 anni, a causa di un malore sul campo di calcio, proprio come il nipote. Fulvio Zuccheri stava disputando una partita a scopo benefico a Cesena, nelle “All Stars“ bianconere, tra vecchie glorie del club romagnolo. Anche l’altro zio paterno, Giorgio, era mancato nel 2010, stroncato da un infarto.
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